Atti 22
Versetti del capitolo 22 del libro Atti
3 Ed egli continuò: Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi.
5 come può darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per condurre anche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti.
6 Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me;
10 Io dissi allora: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia.
11 E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco.
12 Un certo Anania, un devoto osservante della legge e in buona reputazione presso tutti i Giudei colà residenti,
13 venne da me, mi si accostò e disse: Saulo, fratello, torna a vedere! E in quell'istante io guardai verso di lui e riebbi la vista.
14 Egli soggiunse: Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca,
16 E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome.
18 e vidi Lui che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me.
19 E io dissi: Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nella sinagoga quelli che credevano in te;
20 quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano.
22 Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma allora alzarono la voce gridando: Toglilo di mezzo; non deve più vivere!.
24 il tribuno ordinò di portarlo nella fortezza, prescrivendo di interrogarlo a colpi di flagello al fine di sapere per quale motivo gli gridavano contro in tal modo.
25 Ma quando l'ebbero legato con le cinghie, Paolo disse al centurione che gli stava accanto: Potete voi flagellare un cittadino romano, non ancora giudicato?.
26 Udito ciò, il centurione corse a riferire al tribuno: Che cosa stai per fare? Quell'uomo è un romano!.
28 Replicò il tribuno: Io questa cittadinanza l'ho acquistata a caro prezzo. Paolo disse: Io, invece, lo sono di nascita!.
Versetti del capitolo 22 del libro "Atti" della Sacra Bibbia.