Genesi 37
Versetti del capitolo 37 del libro Genesi
2 Questa è la storia della discendenza di Giacobbe. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto.
3 Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche.
4 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.
7 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio.
8 Gli dissero i suoi fratelli: Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?. Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.
9 Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me.
10 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?.
13 Israele disse a Giuseppe: Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro. Gli rispose: Eccomi!.
14 Gli disse: Và a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi. Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem.
17 Quell'uomo disse: Hanno tolto le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan. Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
20 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!.
22 Poi disse loro: Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
23 Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava,
25 Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto.
26 Allora Giuda disse ai fratelli: Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue?
27 Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne. I suoi fratelli lo ascoltarono.
28 Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.
32 Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo figlio.
33 Egli la riconobbe e disse: E' la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato. Giuseppe è stato sbranato.
34 Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni.
Versetti del capitolo 37 del libro "Genesi" della Sacra Bibbia.